Nella mia mente
vacillano lontani ricordi
il vento li scuote fra i rami
di alberi oramai spogli
a causa di un timido inverno.
vacillano lontani ricordi
il vento li scuote fra i rami
di alberi oramai spogli
a causa di un timido inverno.
Il diavolo mi parla
suggerisce al mio orecchio
pensieri plasmati di sangue
là annegano antiche ombre
e giovani, lievi figure.
Vorrei camminare la fune
che separa la vita e la morte
se mai dovessi cadere
avrei il tempo di decidere
quale delle due scegliere.
Sento voci, respiro sospiri
Beelzebub in amplesso con l'angelo
si volta a me e sorride enigmatico
se soltanto avessi un po' di coraggio
mi unirei e sarei un peccatore.
In un mare fatto di lacrime
affondano barchette di carta
sulla tolda le miserie dell'uomo
tutte le vittime della sua ignominia
che furono a loro volta carnefici.
E cerco nella mia tasca
il cadavere del pipistrello
il suo volo alla ricerca di mosche
si infranse al muro del mio dolore
ed accadde che non ne sopravvisse.
Non importa
il sentiero è a me innanzi
ne riconosco ogni singolo sassolino
io non so dove conduca
ma sono conscio di cosa ho lasciato.
Cose oscure, parole vuote
come un'arpa dalle corde spezzate
e la melodia della mia anima
si spenge come una candela
ed in me ora risuona il silenzio.
N° 5255 - 29 dicembre 2024
Il Custode
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