Guardami ancora, strega di pezza
con quei tuoi occhi vuoti
che seppure mi gelano il sangue
mi regalano brividi intensi.
con quei tuoi occhi vuoti
che seppure mi gelano il sangue
mi regalano brividi intensi.
Sei seduta sopra la sedia
il tuo sguardo è martoriato
hai il viso sporco di fuliggine
ed ancora odora di zolfo.
Nel buio chiami il mio nome
la tua voce è un sibilo
vento che sferza i platani
impettiti lungo la strada.
Ti ho raccolta sopra la pira
sotto una coltre di cenere
non pensavo tu vivessi ancora
nonostante i supplizi subiti.
La visione del tuo dolore
non smette di angosciarmi
entra in me, avrai la mia forza
così da compiere la tua vendetta.
Tu ed io dentro la notte
dentro le case dei tuoi aguzzini
ed essi urlano, essi supplicano
tu lo facesti ma non ti servì.
Ad uno ad uno muoiono tutti
sotto i colpi del mio pugnale
Poi sarà la volta del fuoco
come fu sul tuo splendido corpo.
Guardami ancora, strega di pezza
con quei tuoi occhi magnifici
che adesso brillano di appagamento
e non per le fiamme che ti divorarono.
N° 5236 - 3 novembre 2024
Il Custode
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