Ti ho amato così tanto
da non sapere più quanto
sicché ho contato le lune
dacché mi fosti nel cuore.
Poi giunse il grande gelo
improvviso come fa il vento
ed i tuoi occhi di onice nero
smisero di guardare i miei.
Seduta nella posizione del loto
io piansi dinnanzi al Buddha
mentre l’incenso che ardeva
mi inceneriva anima e lacrime.
Eppure tu avevi promesso
una leggenda che non aveva fine
cosa ne fu del millantato amore
e della tua dignità ingannevole?
E grida, nel cielo, l’airone
io, intanto, non ho nulla da dire
il cuore è porcellana scheggiata
che rende il kintsugi una falsità.
Ti ho amato così tanto
da smettere d’amare me stessa
adesso, e chiusa nel mio silenzio
richiamo a me i pietosi shinigami.
da non sapere più quanto
sicché ho contato le lune
dacché mi fosti nel cuore.
improvviso come fa il vento
ed i tuoi occhi di onice nero
smisero di guardare i miei.
io piansi dinnanzi al Buddha
mentre l’incenso che ardeva
mi inceneriva anima e lacrime.
una leggenda che non aveva fine
cosa ne fu del millantato amore
e della tua dignità ingannevole?
io, intanto, non ho nulla da dire
il cuore è porcellana scheggiata
che rende il kintsugi una falsità.
da smettere d’amare me stessa
adesso, e chiusa nel mio silenzio
richiamo a me i pietosi shinigami.
N° 4746 - 3 ottobre 2022
Il Custode
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