Lassù, fra le tue cosce
adesso io trovo la mia tana
è calda, è accogliente
umida quanto mi occorre.
Salgo il liscio sentiero
che parte dalle tue gambe
mi porterà fino all’Eden
dal quale io venni scacciato.
Lo sento, sul monte di Venere
l’odore tuo salato
oltre la boscaglia leggera
ai bordi delle grandi labbra.
Penetro sempre più a fondo
dentro la tua grotta proibita
la mia saliva ne scheggia
pareti che vibrano e sudano.
La testa mi gira impazzita
la lingua ti assaggia e ne gode
lassù, fra le tue cosce
dove io intendo svernare.
adesso io trovo la mia tana
è calda, è accogliente
umida quanto mi occorre.
che parte dalle tue gambe
mi porterà fino all’Eden
dal quale io venni scacciato.
l’odore tuo salato
oltre la boscaglia leggera
ai bordi delle grandi labbra.
dentro la tua grotta proibita
la mia saliva ne scheggia
pareti che vibrano e sudano.
la lingua ti assaggia e ne gode
lassù, fra le tue cosce
dove io intendo svernare.
N° 4673 - 15 febbraio 2022
Il Custode
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