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domenica 31 luglio 2022

FIGLIO

Io infine capii
fu allorché il grillo
mi prese per mano
poi baciò la mia guancia
nella sera che aveva l’odore
di una acre disperazione.
 
Stavi andando via
ed il cielo di nera poesia
si riempì di nuvole
ognuna con una lacrima
chiusa con molto pudore
dentro lo sguardo morente.
 
Era la fine di luglio
roba da pipistrelli e lucciole
e qualche timida ape
che salì dalla pianura
per sussurrare al mio cuore
quanto gli saresti mancato.
 


Io davvero non compresi
cosa ti saltò in mente
però, cazzo, o figlio
ho ereditato un tale dolore
che non pensavo esistesse
dentro questa lurida vita.
 
Ho spento la luna
avevo bisogno di un posto
dove dimenticarmi di vivere
e che fosse buio abbastanza
da non fare vedere alla gente
il baratro nella mia anima.

  N° 4722 - 30 luglio 2022

                                          Il Custode

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