Nel nero più nero
sono malvagi, i nascosti
predatori di sogni
divoratori di anime.
Impastati di sola paura
sono nettare inebriante
ombre silenti e rapaci
e schegge di oscuro delirio.
Graffi solcano la pelle
da ogni dove, in ogni istante
e non esiste una direzione
per sfuggire a quelle ferite.
Figli di un ghigno satanico
sinistro sospiro, i nascosti
rovente quanto l’inferno
gelido più della morte.
N° 4695 - 28 aprile 2022
Il Custode
A volte io penso
a quanto mi stia stretta
questa vita bastarda
e però non ne ho altre
dunque la devo subire.
Quanta rabbia
quanta disperazione
che se soltanto potessi
darei fuoco ad ogni cosa
mi godrei le fiamme voraci.
Cerco nelle mie tasche
pensieri che mi divorano
avevo fame d’amore
eppure io l’ho barattato
con un’oncia di solitudine.
Mi perdo nel vento
ovunque debba condurmi
davvero a me non importa
perché a volte io sogno
solamente bellissimi incubi.
N° 4694 - 25 aprile 2022
Il Custode
…Ho attraversato
gli oceani del tempo
per trovarti…
Mina, da quante vite
l’anima mia ti appartiene?
Mille notti di caccia
e morsi, e sangue agognato
col tuo ologramma negli occhi
se io avessi imparato l’estasi
avrebbe avuto il tuo sguardo.
Immortale, per questo solo
ho visto molte stagioni
tu la mia luna più bella
ferma quasi ad implorarmi
un gelido bacio d’amore.
Ti voglio finché avrò respiro
e la mente penserà parole
eppure tremo al pensiero
che per regalarti l’eterno
io debba strapparti alla vita.
…Ho attraversato
gli oceani del tempo
per trovarti…
Mina, resta al mio fianco
e avremo ricordi bellissimi.
N° 4693 - 22 aprile 2022
Il Custode
Si muove, il gregge
dove il pastore decide
senza proferire parola
né piangere imprecazioni
che però non servirebbero.
In fila e senza futuro
camminano adagio, le bestie
non hanno pensieri da dire
né sogni da ricordare
di quello che fu il passato.
La strada è lunga e tortuosa
durante la transumanza
ma esse, diligenti creature
non vivono volontà propria
né sanno formulare concetti.
Chissà dove arriveranno
se mai avranno una meta
essi non si fanno domande
né vorranno avere risposte
gli basterà un tozzo di pane.
Si muove, il gregge
dove il padrone comanda
se anche destinato al macello
non saprà mai ribellarsi
né tantomeno fuggire.
N° 4692 - 20 aprile 2022
Il Custode
Ho deciso di cambiare
ho scelto di farlo in silenzio
di vivere come desidero
non dare di conto a nessuno.
Essere oppure no
dipende soltanto da me
ho dato troppe attenzioni
ho preteso troppo dagli altri.
Dentro la mia anima
lo spazio si è fatto ristretto
se vi entrasse ancora qualcuno
sarebbe destinata ad implodere.
Sicché rimango da solo
a consumare la vita
quella che mi appartiene
ed appartiene a me solamente.
N° 4691 - 20 aprile 2022
Il Custode
Alzatevi ed applaudite
al sole che sale il mare
che sfiora le onde quiete
dopo si inerpica alle nuvole.
Ad una madre supina
pronta a modellare la vita
quale la specie cui appartenga
è sempre dispensatrice d’amore.
Alzatevi e meravigliatevi
davanti a un fiore che sboccia
alle api e alle farfalle
che danzano sulla sua corolla.
Alla penombra che scende
sopra la volta del cielo
e crea un mantello di tenebra
nel quale fare risaltare la luna.
Alzatevi ed appagatevi
di quello che avete negli occhi
del vento che abbraccia le fronde
della pioggia che lacrima sul mare.
Ad un gatto dalla coda ritta
che attraversa le strade notturne
lo spettacolo della natura
che si schiude e scalda il cuore.
N° 4690 - 19 aprile 2022
Il Custode
Ho combattuto
infine mi sento esausto
quasi pronto ad arrendermi
a deporre le mie armi
abdicare alla mia apatia.
Mi lecco le ferite
come un anziano animale
colpito fin dentro l’anima
ed osservo, sulla pianura
i cadaveri dei miei sentimenti.
Il cuore è un pendolo
dai battiti sempre più flebili
io sudo saliva e pensieri
nel frattempo cerco un riparo
dal destino che sopraggiunge.
Le rovine nella mente
di una guerra assai cruenta
e decomposte, le mie cicatrici
eppure io, sebbene un reduce
ancora adesso battaglio d’amore.
N° 4689 - 18 aprile 2022
Il Custode
Ti attendo qui
dentro la casa dei ricordi
nella tasca della mia giacca
conserverò il tuo sorriso
ma nei miei occhi avrò
un frammento di disperazione.
C’è un vento forte
giusto in cima alla notte
a soffiare una litania
a cercare un poco d’amore
ha rubato parole agli amanti
e questi sono rimasti da soli.
Vorrei scriverti pensieri
che avevo dimenticato di dirti
però la mia mente è vanesia
percorre ciottoli fatti di nebbia
e che appartengono ai folli
alle persone perdute.
Vieni a me
ed allora avrai il mio silenzio
il migliore che io abbia detto
fuori dalla casa sembrerà primavera
sicché io sbarrerò le finestre
e noi vivremo un inverno infinito.
N° 4688 - 18 aprile 2022
Il Custode
Mi spaventa
la vostra normalità
secerne stupida arroganza
che muta in discriminazione.
Io cambio pelle
per non trasformarmi
in chi desiderate che io sia
qualcuno troppo simile a voi.
Mi fate pena
tutti talmente identici
dagli ideali preconfezionati
imparati in maniera subliminale.
Getto la maschera
quella che sul mio volto
sembrava essere il riflesso
della vostra superficialità.
Io non vi tollero
vorrei uccidervi tutti
per poi svanire distante
a godere della mia solitudine.
N° 4687 - 17 aprile 2022
Il Custode
Noi pensammo…
ed i nostri pensieri
restarono, come le foglie
appesi ad un soffio di vento.
Muti e nudi
in un letto piuttosto vasto
fuori la primavera infuriava
e spazzava le nostre parole.
Non seppi il tuo nome
l’origami in cui era scritto
era minuscolo come lo scricciolo
che lo teneva stretto nel becco.
Dentro i tuoi occhi
il mondo pareva mutare
a volte era un uragano di sensi
altre una pace assai intensa.
L’intera notte
forse un frammento di vita
con il diapason di qualche sospiro
a dare ritmo alla volgare estasi.
Si fece giorno
e lasciò una persistente fragranza
sembrò d’amore, o forse di addio
ma si impigliò sopra il palato.
N° 4686 - 6 aprile 2022
Il Custode
Sicché andaste voi
sopra le strade fumanti
disseminate di cadaveri
e vi chiamarono eroi
però foste davvero stupidi
burattini alla mercé di ufficiali
insigniti di medaglie ed onori.
Come bestie stipate sui camion
destinati verso il macello
armi nuove assai distruttive
studiate da folli scienziati
affinché di voi non restasse
nulla, finanche il pensiero
da tramutare in doloroso ricordo.
Nelle stanze degli antichi palazzi
giocarono, gli infami politici
le vostre vite di poco valore
le parole gettate sui tavoli
come dadi verso il croupier
a scommettere quanti di voi
guadagnassero la sopravvivenza.
Infine moriste voi
non i santi, neppure i prelati
che però, ipocritamente
benedissero le vostre spoglie mortali
garantendovi il paradiso
fra le braccia di un dio fasullo
e che non si prese cura di voi.
N° 4685 - 5 aprile 2022
Il Custode
Sabbia, deserto e desolazione…
non era quello che io pensavo
di trovare sul mio cammino
a tale distanza dal Medioevo.
Da quando sono sopravvissuto
alla grande esplosione nucleare
combatto chiunque ha tradito
collaborando con il distruttore.
Ho ucciso persone a decine
che però erano morte da tempo
da quando hanno svenduto i sogni
per compiacere i burattinai.
Non provo rimorso né rimpianto
giacché prima dell’apocalisse
tutti loro, e nessuno escluso
si fingevano amici fraterni.
Adesso non ha più importanza
le parole sono cenere al vento
l’umanità è pasto di vermi e formiche
ed io assisto al sublime banchetto.
Sabbia, deserto e sole cocente
ed alcuni ruderi della civiltà che fu
è ciò che trovo sul mio cammino
che mi riconduce al Medioevo.
N° 4684 - 2 aprile 2022
Il Custode